Palazzo Mussato
Palazzo Mussato si trova in via Concariola, 9, breve trasversale tra via Vescovado e via dei Tadi a Padova. Attualmente è la sede della Scuola Media “Francesco Petrarca”. L’edificio storico, uno dei più prestigiosi palazzi gentilizi della città e nobile dimora della famiglia padovana Mussato, fu progettato nella prima metà del Settecento dall’architetto Girolamo Frigimelica prima della sua partenza per Modena, nel 1722. La committenza del palazzo, invece, si deve a Vitaliano Mussato e suo figlio Galeazzo. Quest’ultimo portò a termine i lavori di costruzione dell’edificio. Dopo la morte di Alvise Mussato, ultimo erede che abitò nel palazzo, l’edificio con tutti i suoi arredi interni fu acquistato dal Comune di Padova nel 1853. Nel salone da ballo, dotato ancora dell’antico ballatoio è conservata una tela. Entro una grande cornice mistilinea presente sul soffitto si apre una scena interpretata come Allegoria della Fortezza, Giustizia e Temperanza. Il dipinto, dapprima attribuito al pittore e scenografo Giambattista Crosato, è stata ritenuto più recentemente opera del pittore settecentesco Fabio Canal. Gli affreschi nelle tre sale lungo l’ala interna che si affaccia sul cortile sono stato riconosciuti come opera dell’artista veneziano Francesco Zugno, allievo di Giambattista Tiepolo. Sui soffitti sono raffigurate rispettivamente: l’Allegoria della Magnanimità, nella prima sala, la Prudenza e la Virtù sconfiggono l’Ignoranza, nella seconda sala e, infine, nella terza sala Diana cacciatrice. Il pittore ha realizzato gli affreschi di Palazzo Mussato alla conclusione della costruzione dell’immobile, intorno al 1760, avvalendosi probabilmente della collaborazione di Francesco Zanchi, ornatista attivo anche a Villa Widmann Rezzonico Foscari a Mira. Tra le stanze al piano nobile si distinguono il salotto, ora ufficio di Presidenza, detta “Sala del fregio o di Giudizio di Paride”, con il soffitto a travi dipinte e la “Stanza dell’alcova”, ora ufficio di Segreteria. Quest’ultima, decorata da finissimi stucchi bianchi su fondo di colore verde, era completamente ricoperta da tele con paesaggi di Giuseppe Zais, allievo di Francesco Zuccarelli, oggi conservate ai Musei Civici agli Eremitani di Padova.